Gli strumenti compensativi sono essenziali per i ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento
Sezione a cura della Dott.ssa Alessandro Segurini
“Impedirne l’utilizzo li pone in una condizione di svantaggio”.
In Olanda il governo ha deciso di vietare l’impiego degli strumenti compensativi per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento durante le prove di esame. Tale decisione nasce dalla necessità di garantire a tutti uguaglianza ed equità assoluta nello svolgimento delle prove.
La delibera in oggetto sta suscitando polemiche, soprattutto da parte delle associazioni di studenti con Dsa e famigliari.
L’uso degli strumenti compensativi non rappresenta un’agevolazione ingiustificata, anzi è il mezzo per garantire agli studenti con Dsa la possibilità di sostenere gli esami nelle stesse condizioni degli altri. Impedire l’utilizzo della calcolatrice a ragazzi e ragazze discalculici sarebbe come togliere gli occhiali a un miope e non concedergli la patente di guida perché non è in grado di leggere le lettere che corrispondono a 10/10.
Gli strumenti compensativi rappresentano un ausilio fondamentale che porta gli alunni con Dsa nella condizione di poter svolgere una prova come se non avessero un Dsa, come i loro compagni senza disturbi specifici dell’apprendimento.
Non conferisce loro alcun vantaggio rispetto a questi ultimi, mentre il divieto del loro utilizzo durante gli esami può inficiare anche gravemente la qualità della prestazione, ponendoli in una condizione di svantaggio.
In Italia l’utilizzo degli strumenti compensativi (ad esempio la calcolatrice, il vocabolario, il registratore, il correttore ortografico) è previsto dalla legge e tutte le scuole sono obbligate a tutelare questo diritto per tutti gli allievi con Dsa.
I disturbi specifici dell’apprendimento non hanno nulla a che vedere con l’intelligenza, ma è necessario che ogni persona con Dsa possa impiegare gli strumenti compensativi previsti per il suo disturbo dell’apprendimento, al fine di garantirle le stesse condizioni di apprendimento.
A cura del Dott. Alessandro Segurini